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Pittura
La Quintessenza è formata da due triangoli che si compenetrano, si può considerare l' unione di terra e aria ed è simbolo primario dell' unione degli opposti (terra e cielo, acqua e fuoco, notte e giorno, luce e buio, male e bene ecc.). Quest' unione alchemica mantiene gli elementi in sospensione ... in equilibrio, non sceglie tra i due opposti, ma li considera ambedue nelle loro qualità, ed il centro di questa stella, così come il punto d' intersezione dei bracci della Croce, diventa lo spazio in cui sperimentare la tensione degli opposti.

Ma mentre nella Croce cristiana il braccio verticale allude alla trascendenza, all' ascesa, all' evoluzione spirituale (maggiore lunghezza rispetto al braccio orizzontale, più legato alla materia), nella Quintessenza l' equilibrio è perfetto, non c' è scelta, non c' è priorità, non c' è il "meglio" o il "peggio", c' è la visione neutrale di un movimento tra poli contrastanti che si cristallizza in un simbolo.

Io sono affascinata da questo... tutta la nostra vita si articola tra queste polarità, la nostra esperienza ne è intessuta ed il macrocosmo ed il microcosmo ne sono specchio.

Allora io inserisco la mia quintessenza, la mia "stellina" e mi sento meglio... da dove nascono le mie immagini non so, ma so che c'è un opposto da cui sono attratte... materia, sangue, sudore, dubbi... il sugo della vita (come dice Piero Camporesi *) e dall' altra parte luce, estasi, spazio... qualcosa che non si vede o non si percepisce, ma che è la mia scommessa.

Dove arriverò? Fino a dove lascerò che mi portino queste figure, questi visi, questi occhi? Io sono sopraffatta dall' immediato, dall' attimo in cui lavoro, non ho alcun potere su quello che ne scaturisce e allora divento pedante e lenta e non sono mai soddisfatta, cambio i colori, lascio alcune cose ferme per mesi, le riprendo, le penso e ripenso, mi ci concentro con un fervore che assomiglia ad una sorta di preghiera .

Il tangibile, la materia mi affascinano, l' essere umano mi affascina... "C' est l'ètre humain qui m'interesse. Son visage est la création supreme de la nature. Je m' en sers inlassablement."

Modigliani scriveva questo, ed io capisco il suo interesse e la sua ricerca. Ma mi piace anche pensare che dietro il colore, la forma e le superfici mai lisce e riposanti sulle quali lavoro, si intuisca il vuoto, l' attesa, la sospensione, l' assenza di giudizio su quanto sta nascendo, che ci sia un' eco di altre dimensioni, altri mondi, altre storie possibili.

Probabilmente questo desiderio e queste mie speculazioni pseudo intellettuali sono l' unica forma di controllo che, seppure a posteriori, riesco ad esercitare sulla mia arte.

* Piero Camporesi (1926-1997) ha insegnato all'Università di Bologna ed è stato mio insegnante, il maggior studioso di rapporti tra miti popolari, letteratura ed alimentazione.


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